Con l’acronimo inglese di MABR “Membrane Aerated Biological Reactor” si definsce una particolare applicazione di membrane gas permeabili nel trattamento di acque reflue municipali basato sulla capacità dei biofilm organici di svilupparsi e crescere sulle membrane che agiscono al tempo stesso da supporto e dispositivo di erogazione dell’ossigeno necessario per la loro riproduzione a bassissimo consumo energetico ed alta efficienza di trasferimento.
In un sistema MABR la forza motrice per il trasferimento dell’ossigeno nella membrana è rappresentata dal suo gradiente di concentrazione, anziché dalla pressione. Di conseguenza, le soffianti preposte a fornire l’aria alle membrane del processo MABR devono unicamente superare le perdite di carico date dalla lunghezza delle membrane e dei relativi tubi e strumenti e possono quindi funzionare a bassa pressione con consumi energetici molto contenuti.
Con questa tecnologia è possibile ottenere un’efficienza di trasferimento dell’ossigeno (OTE – Oxygen Transfer Efficiency) molto elevata anche in vasche poco profonde, come quelle delle soluzioni prefabbricate adottabili per impianti di piccole entità, vasche esistenti adibite a aerazione con turbine superficiali e sedimentatori secondari.
Un’altra caratteristica importante di un sistema MABR è rappresentata dalla particolarità del processo biologico che avviene in questi sistemi: ossigeno e nutrienti diffondono da due lati opposti all’interno del biofilm che cresce sulle membrane. L’ossigeno viene erogato all’interfaccia membrana/biofilm, mentre i nutrienti provengono dall’interfaccia refluo/biofilm: in questo modo è infatti possibile ottenere processi di nitrificazione/denitrificazione simultanei grazie allo sviluppo delle diverse colonie di microorganismi facenti parte del biofilm ad alta specializzazione biologica.